A Melbourne, l'intervento del segretario nazionale della Cgil, Christian Ferrari, alla presenza di mille delegati di trecento sindacati di 120 paesi. Ecco che cosa ha detto:
"Viviamo un tempo che minaccia la sopravvivenza stessa del genere umano: prima la pandemia e ora la guerra che ritorna in Europa con il rischio di un’escalation nucleare. Ma molti altri sono i conflitti dimenticati che stanno insanguinando l’umanità. Il pianeta invece di unirsi per combattere il cambiamento climatico, si riarma e si divide in blocchi contrapposti. Lanciamo da qui un appello alla pace, alla cooperazione e alla convivenza, anche perché sono i lavoratori i primi a subire la devastazione della guerra".
Il laboratorio italiano
"Nel frattempo le democrazie perdono terreno e avanzano i populismi e i movimenti di estrema destra. In questo senso, l'Italia rappresenta un laboratorio: i neofascisti, un anno fa, hanno devastato la sede nazionale della Cgil perché il movimento dei lavoratori rimane il loro primo bersaglio e siamo noi a doverli sconfiggere ancora una volta. Come Cgil proponiamo una rete internazionale antifascista e antirazzista che unisca tutti sindacati del mondo contro nazionalismi, autoritarismi e per la democrazia".
La battaglia per la democrazia
"La democrazia non può essere governata dal mercato e dal profitto. La democrazia innanzitutto deve essere democrazia economica e uguaglianza, welfare universale, diritti del lavoro a partire dalla libertà di associazione sindacale che è il primo fondamentale antidoto alle dittature. La democrazia non è concentrazione di potere e di ricchezza, crescita intollerabile delle disuguaglianze, saccheggio ambientale. Populisti e neofascisti sono solo il sintomo ma la malattia è un modello di sviluppo insostenibile che produce povertà, sfruttamento e ingiustizie sociali".
"Abbiamo a disposizione tutte le conoscenze e le tecnologie per far vivere ogni singolo cittadino del mondo in maniera piena, libera e dignitosa ma la rivoluzione digitale va messa al servizio dei popoli e non degli interessi di multinazionali, soprattutto occidentali, che impongono il loro potere sul resto dell’umanità. La Cgil è pronta a battersi insieme all'Ituc per costruire un nuovo modello di sviluppo fondato sul lavoro dignitoso, sul disarmo, sulla riconversione ecologica. Un mondo dove democrazia e diritti umani non siano il privilegio di alcuni ma il patrimonio di tutti".